Bitcoin nasce da principi fondamentali radicati nella scuola austriaca di economia, una corrente di pensiero economico e sociologico che promuove la libertà di mercato e individuale, sviluppatasi nella seconda metà dell’Ottocento. Friedrich von Hayek, uno dei più grandi sostenitori di questa scuola di pensiero e premio Nobel per l’economia nel 1974, affermò nel 1984:
“Non vedremo più una buona moneta se prima non la togliamo dalle mani dei governi; e siccome non vogliamo farlo con la violenza, dovremo allora farlo con un astuto stratagemma, introducendo qualcosa che non possano fermare.”
Questa affermazione sembra essere una predizione di ciò che avrebbe portato la corrente Cyberpunk a creare quello che conosciamo oggi come Bitcoin.
L’ideologia è una componente fondamentale di questa tecnologia, come dimostra il messaggio lasciato da Satoshi Nakamoto all’interno del primo blocco della blockchain di Bitcoin, il Genesis Block. Il messaggio riportava il titolo del The Times del 3 gennaio 2009, “Chancellor on brink of second bailout for banks” (Il Cancelliere è sull’orlo del secondo salvataggio delle banche), sottolineando una posizione critica verso il sistema finanziario tradizionale e i suoi obiettivi.
Sebbene il valore di Bitcoin sia misurato principalmente in Dollari, è proprio contro questa valuta che Bitcoin si posiziona nel panorama globale. Il limite massimo di 21 milioni di Bitcoin, rilasciati attraverso un’inflazione programmata e decrescente, si contrappone alla frenetica stampa di dollari, o più generalmente della stampa della moneta FIAT (termine che deriva dal latino e significa “sia fatto”, riflettendo l’autorità del governo nel determinare il valore della moneta), che ha portato a un’inflazione dilagante nel mondo. Questa inflazione genera squilibri e iniquità nel suo rilascio, favorendo le entità che per prime hanno accesso al nuovo credito, come illustrato da Richard Cantillon nel XVIII secolo. Con Bitcoin, invece, la distribuzione è decentralizzata e basata su regole rigide e incentivi equi, garantendo l’equilibrio attraverso la teoria dei giochi, un campo di studio sui modelli di interazione strategica tra decisioni razionali, elaborato da John Nash nel XX secolo. Più capacità di calcolo viene impiegata senza trasgredire al consenso globale, più si viene ricompensati.
Questo nuovo paradigma riporta il denaro a un sottostante solido, limitandone l’emissione incontrollata, in contrasto con il dollaro che dal 1971, a seguito del Nixon Shock, ha abbandonato il proprio legame con l’oro. È un ritorno alle origini, una devirtualizzazione della moneta. Inoltre, la tecnologia di Bitcoin rende le transazioni più rapide rispetto a quelle interbancarie tradizionali, senza la necessità di intermediari e assicurando transazioni incensurabili.
Con l’imminente arrivo delle valute digitali emesse dai governi, le CBDC (Central Bank Digital Currencies), Bitcoin si pone come un’alternativa libera e non coercitiva.